Al Presidente dell’VIII Municipio
Al Comune di Roma
Alla Roma antifascista
Alla Roma dal basso e a sinistra
Alle lavoratrici e ai lavoratori del festival dell’Estate Romana che si svolge a Parco Schuster
• PREMESSA
Come Assemblea Cittadina di costruzione di Renoize 2022 abbiamo deciso di scrivere questa lettera per condividere e rendere pubbliche le difficoltà che stiamo incontrando in questo momento e per chiedere che tutti i soggetti interessati si assumano le proprie responsabilità per questa, per le prossime edizioni del festival e per il bene di Parco Schuster.
Lo facciamo partendo dalla nostra storia che, ci teniamo a ricordare, è anche la storia di questa città.
Alcunǝ di voi negli anni hanno fatto parte di questa assemblea, altrǝ ancora ne sono tuttora parte integrante, altrǝ invece non ci conoscono.
Innanzitutto, ci teniamo a fare una premessa per i lavoratori e le lavoratrici dell’Estate Romana: siamo anche noi precarie e precari e come voi viviamo mille difficoltà quotidiane contro le quali proviamo a lottare, a resistere o quantomeno a creare comunità solidali che si sostengono e provano a cambiare le cose. E quindi per tuttǝ voi e per il vostro lavoro portiamo il massimo rispetto.
• LA NOSTRA STORIA
La storia di Renoize a Parco Schuster è una storia lunga 15 anni. Prima di allora, Parco Schuster non lo conosceva quasi nessuno, se non gli abitanti del quartiere. Quasi mai visto un concerto, una serata, un’iniziativa pubblica, tranne quella legata alla festa patronale del 29 giugno.
Poi nel 2006 muore Renato, il 27 agosto, ucciso da due giovani neofascisti con 9 coltellate, una così profonda da lasciare il segno dell’elsa del coltello sul corpo giovane e bello di Renato. Alla fine di una festa reggae sulla spiaggia. Renato che amava la musica.
Renato che faceva la musica.
Per questo un gruppo di folli, compagne e compagni di questa città, decide di dedicare a lui un festival antifascista di musica e cultura indipendente, totalmente gratuito. E di farlo proprio a Parco Schuster. Parco di cui alcunə ancora sbagliano a scrivere il nome tanto era sconosciuto.
Dal 2008, ogni anno, dal niente, per uno o massimo 3 giorni, tiriamo su (proprio fisicamente) dal basso questo evento che richiama migliaia di persone del territorio e da tutta la città.
Un momento in cui ognunə, con un turno alla birra, allestendo, cucinando qualcosa, mettendo a disposizione saperi ed energia, senza chiedere nulla in cambio, realizza uno dei sogni di Renato.
In cui ricorda i suoi occhi belli, come direbbe sua madre Stefania.
Renoize è un festival sul quale nessunə di noi guadagna nulla per scelta politica e che anzi, il più delle volte, determina una perdita economica: poco importa, non è quello il nostro obbiettivo!
Renoize, infatti, non è un festival che ha a che fare con il profitto o il rischio di impresa ma con quell’ “odio mosso da amore” che ti spinge a dedicare la tua passione, il tuo tempo e la tua energia a progetti sociali e collettivi come questi. E se ne esce anche il minimo ricavo economico si mette da parte per l’edizione successiva e per contribuire alle spese legali che sosteniamo costantemente: quest’anno, ad esempio, lo faremo per le compagne e i compagni per la manifestazione del 15 ottobre 2011.
Alla luce di questo racconto lo ribadiamo: questa è la nostra storia ma anche della città di Roma, delle aggressioni a sfondo fascista, razzista e omofobo, dei tentati omicidi, delle lame e delle ingiustizie.
È il nostro contributo a 𝗥𝗘𝗦𝗜𝗦𝗧𝗘𝗥𝗘 !
È il nostro sforzo a rendere vivo l’ingranaggio collettivo della memoria.
È una presa di parola collettiva che racconta le lotte di questa città, dell’Italia e, spesso e volentieri, di altre latitudini del mondo.
È un meccanismo per condividere e costruire legami, progetti e percorsi.
È il nostro tentativo per far continuare a vivere i sogni di Renato fatti di musica e generosità.
Per questo è particolarmente doloroso per noi doverci rimboccare ancora una volta le maniche per ribadire il senso di questa iniziativa e prendere parola in virtù di meccanismi che invece hanno a che fare con dinamiche commerciali, trattative, concessioni e autorizzazioni.
Riteniamo grave dover mercanteggiare per lo svolgimento della 15ª edizione di Renoize.
Vorremmo che fosse chiaro che non è in dubbio lo svolgimento di questa iniziativa; lo diciamo con chiarezza a fronte della domanda: “e se la trattativa fallisce?”
Non siamo un’attività commerciale, siamo realtà politiche che vivono questa città e che vorrebbero garantito il diritto, il senso e la dignità di ricordare un compagno e fratello ucciso dai fascisti. E che lo faranno comunque e con determinazione.
• ARRIVIAMO AD OGGI
Oggi lo spazio di parco Schuster è deputato all’Estate Romana e una sua porzione rilevante è stata messa a disposizione della società vincitrice del bando del Comune di Roma, società che conosciamo bene perché è alla terza edizione all’interno di quella stessa aerea.
Di questa stessa società siamo già stati ospiti nelle due passate edizioni e anche per quest’anno avevamo stabilito di mantenere gli stessi accordi. Da mesi, infatti, stiamo dialogando in sede municipale in quanto il bando stesso prevede che l’area di Parco Schuster sia bloccata la prima settimana di settembre proprio a garanzia dello svolgimento di Renoize.
Conoscendo le difficoltà logistiche ed economiche che l’organizzazione del festival avrebbe dovuto affrontare per smontare e rimontare un allestimento come quello, abbiamo scelto di trovare una mediazione e di essere ancora ospiti, permettendo così a loro di non smontare e di sospendere le attività solo lo stretto necessario dello svolgimento dell’iniziativa dedicata a Renato, garantendo loro e chi lavora all’interno di quella stessa iniziativa.
Dopo questi passaggi formali, alla scorsa assemblea del 1° luglio, decidiamo quindi di proporre per il “disturbo arrecato” (sic! E noi che ci eravamo illusi fosse un piacere per tuttǝ) 1000€ al giorno per utilizzo palco e bagni, in continuità con la scorsa edizione, a cui avremmo aggiunto, come Renoize, il pagamento de* tecnic*, de* lavoratori* della sicurezza e della cooperativa che si occupa delle pulizie. Tutto il resto ovviamente sarebbe stato a carico di Renoize e nessun’altra struttura sarebbe stata utilizzata. Questo, lo ripetiamo, nonostante quanto scritto nel bando.
Quindi siamo rimasti basiti quando a metà luglio, 45 giorni prima dell’anniversario della morte di Renato, ci sono state poste dalla suddetta società, con un messaggio WhatsApp, due opzioni:
A) Accettare il nostro rimborso economico ma restare aperti con bar e ristorazione durante lo svolgimento di Renoize2022.
Oppure:
B) Pagare più del doppio per il mancato guadagno e i costi dell’area.
Ora, noi conosciamo bene i costi delle attività e sgomberiamo subito il campo da ogni dubbio: è evidente che il dato non è economico ma politico.
Come può una società che gestisce 3 o 4 festival dell’Estate romana chiedere ad una iniziativa, dedicata ad un compagno ucciso dai fascisti, il mancato guadagno?
Si sta dando un prezzo alle strutture o all’utilizzo di un parco pubblico?
Come mai la suddetta società non ha fatto i propri conti escludendo quel periodo dalla previsione di introiti?
Queste domande meriterebbero una ben più lunga riflessione ma per ora ci limitiamo alle considerazioni più importanti.
Veramente riteniamo giusto che l’unica area verde pubblica di un quartiere venga di fatto privatizzata per mesi e mesi, con conseguenze sul manto erboso e sul suo habitat di ben più lungo periodo? Di nuovo, ci ritroviamo davanti ad un modello di città insostenibile che non cambia la sua natura a seconda del colore politico di chi la mette a profitto.
E come si può porre una questione del genere con un secco messaggio WhatsApp a poco più di un mese dall’iniziativa, quando questa storia ha a che vedere con lacrime, sudore, emozioni, condivisioni di anni, di pezzi interi di vita?
Come si può quantificare tutto questo e definirlo mancato guadagno? O costo? O prezzo?
• IL NOSTRO PUNTO DI VISTA
Vincolare per 4 mesi (dall’11 giugno al 30 settembre) un giardino pubblico vuol dire rendere privato uno spazio che ospita quotidianamente momenti di socialità e di vita. Frequentandolo come militanti ma anche abitanti del territorio, abbiamo avuto la possibilità di scoprire allenamenti, associazioni, prove musicali, gruppi informali che non è che smettono di esistere: si adattano, si mettono in un cantuccio o migrano. Inoltre, pensare ad una concessione così lunga crea un piccolo monopolio, a maggior ragione che in quest’estate le stesse realtà gestiscono 3 aree abbastanza importanti, non proprio in linea con l’Estate Romana immaginata da Nicolini, il suo ideatore. Per questo, ad esempio, si potrebbe semplicemente ipotizzare di spezzare la durata della concessione in due parti in cui lo spartiacque potrebbe essere proprio Renoize e dare la possibilità a più realtà di organizzare iniziative.
In ultima battuta, cosa che doveva essere discussa proprio in questa edizione, sono già due anni che ragioniamo sull’opportunità di dotare il parco di un palco stabile e costruito in modalità ecosostenibile. Un palco “giocabile” e a disposizione di tuttǝ e non solo di imprese private che per loro stessa natura hanno come scopo quello di massimizzare i profitti.
• COSA VOGLIAMO
Alla Roma Antifascista, alle realtà sociali e in lotta, a chi vive il territorio e a singolǝ giramondo chiediamo di aiutarci a rispondere a queste domande.
Al Municipio e al Comune di Roma chiediamo invece di attivarsi convocando al più presto un tavolo in cui si trovi formalmente una soluzione, per poter procedere con il lavoro che abbiamo da fare per la costruzione di Renoize2022 che ha già subito sin troppi ritardi.
Chiediamo inoltre, vista l’importanza sociale e politica dell’iniziativa dedicata a Renato a Parco Schuster, che questa venga riconosciuta ufficialmente e dal prossimo anno si preveda nel bando che le iniziative in quell’area abbiano come termine il 31 agosto e ripresa dopo lo svolgimento di Renoize.
Ai lavoratori e alle lavoratrici dell’Estate Romana vogliamo infine dire che speriamo di aver chiarito alcuni dei vostri dubbi. Speriamo di avervi spiegato da dove arriva la nostra rabbia. Speriamo di avervi fatto conoscere un pezzo di storia di questo territorio che non conoscevate. Speriamo di vedervi a Renoize2022.
A tutte e a tutti vogliamo dire che ci vediamo il 2,3 e 4 settembre a Parco Schuster per vivere insieme Renoize2022.
Per Renato. Per costruire una società dove semplicemente il fascismo non è previsto.
#Renoize022 #IoNonDimentico
𝗦𝗲𝗺𝗽𝗿𝗲 𝗰𝗼𝗻 𝗹𝗮 𝘀𝘁𝗲𝘀𝘀𝗮 𝗿𝗮𝗯𝗯𝗶𝗮,
𝘀𝗲𝗺𝗽𝗿𝗲 𝗰𝗼𝗻 𝗶𝗺𝗺𝘂𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗮𝗺𝗼𝗿𝗲.