Diritto di Resistenza, una lettera di Davide Rosci

A pochi giorni dalla bella e partecipata manifestazione del 25 aprile dedicata anche a Renato e agli antifascisti di oggi, pubblichiamo la lettera di Davide Rosci, detenuto presso il carcere di Teramo, che sua sorella ha letto lo scorso 15 aprile durante il convegno sul Diritto di Resistenza organizzato dalle Madri per Roma Città Aperta.

Roma 15/04
Carissime Madri per Roma Città Aperta, carissimi compagni e compagne,
accolgo con entusiasmo la vostra richiesta di scrivere un contributo per l’iniziativa odierna e inizio questa mia lettera dicendovi che proprio da momenti di confronto possiamo tornare a dare significato alla parola resistenza.
Dal dialogo e dalla voglia di sconfiggere il fascismo i nostri partigiani diedero vita all’esperienza più bella che questa nazione abbia mai vissuto e il mio augurio è che sempre più spesso si parli di certi valori.
Mi dite nella bellissima lettera che mi avete inviato che con la mia storia sono un esempio di resistenza, ma io non credo di esserlo. Sono solo uno dei tanti compagni che ha deciso di dare il proprio contributo e uno dei milioni di comunisti che pensa che questo modello di società imposta dall’alto e piena di disuguaglianze non sia accettabile.

Voglio con tutto me stesso tornare in piazza e in mezzo a voi compagni ma vedo purtroppo il movimento scarico e in continuo conflitto al suo interno. Invece di stringerci attorno e rispondere unitariamente all’attacco sociale portato avanti dai vari governi, stiamo ognuno pensando a coltivare i nostri piccoli orticelli. E facendo ciò facciamo un grande regalo a chi ci vuole divisi.
Nelle mie passate lettere l’ho detto e non mi stancherò mai di ripeterlo: dobbiamo costruire ponti e non muri tra di noi. E’ inutile esaltare la resistenza se poi ci chiudiamo a riccio su noi stessi. La Resistenza dei partigiani prima di raggiungere l’obiettivo di liberare l’Italia dal nazifascismo è stata presa di coscienza di dover lottare insieme!
Cari compagni siamo chiamati a cambiare il corso della storia. Vi chiedo di dare seguito a questa bellissima giornata di dibattito e confronto organizzata dalle Madri. Facciamolo per noi, per chi ancora deve venire, per tutti i compagni che sognando un mondo migliore ci hanno salutato prematuramente.

Vi mando il mio abbraccio più forte e un saluto a pugno chiuso
Davide
“Chiusero la cella serrando la chiave, aprimmo allora il nostro cuore alla resistenza”